Rispetto a questo punto acclarato della teoria urbanistica, abbiamo in questo momento a Napoli due casi clamorosi che rischiano di andare nella direzione opposta. Il primo caso è quello rappresentato dalla manifestazione d'interesse per il nuovo stadio di calcio, destinato a diventare "attrattore continuo di flussi e attività". Ebbene, tra gli indirizzi progettuali per il nuovo stadio manca la chiara indicazione del trasporto pubblico, esistente o da realizzare, come priorità dell'intervento. Il rischio è quindi di trovarci di fronte ad un'opera che suscita una grande quantità di traffico privato, peggiorando la vita del quartiere interessato. Peraltro, il Comune non dà alcuna indicazione sulle aree verso cui sarebbe preferibile indirizzare un tale sviluppo.
Ancora più significativo è il caso del Centro Direzionale. Nel mentre al World Urban Forum è stato presentato con grande risalto il progetto corredato di plastico tridimensionale della nuova stazione della metropolitana proprio al Centro Direzionale, di prossima realizzazione, la Regione Campania - che fu grande sponsor della necessità di concentrare le principali attività amministrative e di governo in un solo luogo - oggi valuta l'opportunità di lasciare il CDN per trasferisrsi all'ex Collegio Ciano di Bagnoli (Nato). Ecco dunque che dopo anni di flusso automobilistico verso Napoli Est, fatto di impiegati e utenti provenienti da tutta la regione, questo ricomincerà peggio di prima verso Bagnoli, costringendo coloro che arrivano dalle autostrade ad attraversare tutta la città. Il gioco dell'oca continua.